Una realtà bipolare

La coscienza mistica orientale guarda la vita come la rivelazione delle divinità creatrici che, legate ai demoni da un continuo rapporto di tensione, formano gli eventi di una realtà disposta in modo bipolare. Queste divinità, per quanto dettagliate e concrete vennero rappresentate nell’arte figurativa di tempi posteriori, sono da considerare come paragoni di una realtà trascendente, che essi riflettono in forma gestuale, percettibile dai sensi. Esse sono l’immagine di un quadro originario che trascende le capacità di percezione. Ogni adorazione, come l’inchino, l’accendere le luci, l’offerta dell’incenso, le decorazioni floreali, va sempre al prototipo che esse incarnano, analogamente alle effigi dell’arte iconica cristiano-ortodossa. L’immagine vorrebbe schiudere una finestra sull’eternità, e colui che contempla dovrebbe, tanto più quanto più medita sull’effigie, essere guidato al ricordo del quadro originario, all’esperienza del divino oltre l’apparenza esteriore.

da Messaggio dall'Himalaya, Babaji Shiva Mahavatar, di Malti M. Gabriele Wosien

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