Nei lunghi pomeriggi di pioggia

25 luglio ’83. Babaji è tornato da un viaggio a Vrindavan, io non sono andata e sono rimasta qui a meditare nell’incipiente stagione delle piogge.

Non ho più molto tempo per me stessa ma ora la concentrazione è molto facile, immediata, mi bastano pochi minuti e riesco a astrarmi e vivere internamente una dimensione di silenzio, di immobilità, di espansione della coscienza. Anche con gli occhi aperti, mi basta spesso semplicemente osservare un punto fermo davanti a me e vengo inondata da un fiotto di luce, che avvolge ogni cosa attorno e trasfigura la realtà.

Nei lunghi pomeriggi di pioggia, mi siedo con Babaji sotto la tettoia della Sua stanza, anche il Suo corpo perde ogni contorno fisico, resta una Presenza, un’aura di forza e luminosità.

In questi momenti siamo Uno, non più guru e discepola, ma l’appartenenza alla stessa realtà. Scherzando Lui mi dice che sono Sua moglie e ora capisco il significato di unione di questa frase.

Diario Indiano, Babaji Il Cielo in Terra, 12 anni con Babaji aDiario Indiano, Babaji Il Cielo in Terra, 12 anni con Babaji a Hairakhan, di Gora Devi Valeria Bonazzola

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