Navaratri

3 aprile ’82.

È iniziata un’estate già caldissima. È Novaratri*, il festival in onore della Madre Divina in tutta l’India. A Hairakhan sono arrivate alcune centinaia di persone e non c’è più posto, si accampano dappertutto, dormono in ogni angolo, sulle stuoie, sotto gli alberi; gli indiani si sanno sistemare con niente, il loro corpo fisico occupa pochissimo spazio, hanno poche esigenze, un pezzo di stoffa per cambiarsi, una coperta per stendersi, un po’ di pane al giorno per nutrirsi. Forse saranno loro a salvarsi se ci sarà la guerra che Babaji profetizza, possono vivere senza elettricità, benzina, gas, sono vegetariani, sanno coltivare la terra con le mani, costruire una capanna in un attimo, un ponte con le pietre, un fuoco nella foresta che serve loro da casa: Babaji ci sta insegnando tutto questo. Soprattutto ci sta insegnando a essere pazienti gli uni con gli altri, a sopportarci.

Diario Indiano, Babaji Il Cielo in Terra, 12 anni con Babaji a Hairakhan

di Gora Devi Valeria Bonazzola

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